approfondimento 3 Novembre 2025
La galleria degli orrori delle email di spam e phishing:
6 casi reali da cui difendersi subito
Ogni giorno milioni di email di spam e phishing circolano nelle caselle di posta di utenti e aziende e alcune sono studiate nei dettagli tanto da sembrare reali. Riconoscere i tentativi di phishing è il primo passo per tutelarsi dalle possibili truffe online.
In occasione di Halloween, ti mostriamo una vera Galleria degli Orrori digitali: sei esempi di email truffa realmente circolate e arrivate nelle caselle mail del team ANSOFT e analizzate per mostrarti come si presentano, dove si nasconde l’inganno e come evitarlo.
Cosa sono le email di phishing?
Il phishing è un tipo di attacco informatico in cui l’aggressore si finge un’entità affidabile - come una banca, un fornitore di servizi o persino colleghi o dipendenti interni all’azienda - per rubare dati sensibili, accedere a sistemi aziendali o infettare dispositivi con malware.
Perché le email di phishing sono un problema serio per le aziende?
Le email rappresentano oggi la principale porta d’ingresso per gli attacchi informatici: secondo i dati più recenti, l’89% delle violazioni della sicurezza inizia proprio da un messaggio di posta elettronica.
Se il destinatario non riconosce il tentativo di phishing e interagisce con la mail (cliccando un link, scaricando un allegato, o inserendo credenziali), può innescare conseguenze potenzialmente devastanti per l'intera azienda.
I rischi per la tua impresa non sono solo tecnologici
Le email di phishing possono:
- Infiltrare malware o ransomware nei sistemi aziendali
- Compromettere credenziali di accesso a servizi critici
- Bloccare l’operatività quotidiana, come attacchi che paralizzano server, posta, o software gestionali
- Causare danni economici ingenti
- Danneggiare la fiducia di clienti e partner, generando spiacevoli danni reputazionali a lungo termine
Sei esempi reali di email di phishing: ecco la galleria degli orrori
Mail 1:
Ecco alcuni campanelli d’allarme da non ignorare:
- Uso eccessivo di punti esclamativi (!!!): serve a generare panico e spingerti ad agire in fretta, senza riflettere.
- Indirizzi email falsi: il nome del mittente può sembrare affidabile, ma basta cliccarci sopra per scoprire un dominio sospetto.
- Link truccati: passandoci sopra con il mouse, questi link spesso si rivelano domini strani o completamente diversi da quelli ufficiali.
Mail 2 & 3:
Un’altra tecnica comune nelle email di phishing è fare leva su emozioni forti come l’entusiasmo o la paura. Presta attenzione a:
- Offerte troppo belle per essere vere: vincite improvvise, sconti esagerati o regali inattesi sono spesso esche per indurti a cliccare su link pericolosi o fornire dati personali.
- Avvisi di sospensione immediata di conti o servizi: banche, fornitori e piattaforme ufficiali non bloccano mai l’accesso senza preavviso e usano sempre canali ufficiali e verificabili per comunicare con te eventuali problematiche.
Mail 4:
Spesso gli hacker si fingono incaricati della Polizia di Stato per truffare e rubare dati sensibili. Attenzione ad alcuni segnali sospetti:
- Il dominio email: la polizia e le forze dell’ordine italiane utilizzano caselle PEC ufficiali, mai indirizzi gratuiti come quelli con dominio Gmail, Outlook o simili.
- Firma digitale: i documenti ufficiali provenienti da enti pubblici sono firmati digitalmente. Se manca la firma o l’allegato è un semplice PDF senza validità legale!
- Numero di protocollo e riferimenti: ogni comunicazione giudiziaria autentica riporta sempre un numero di protocollo, una data ufficiale e riferimenti normativi. La loro assenza è un chiaro indizio di falsificazione.
- Aspetto grafico e contenuti: i truffatori spesso riempiono i documenti di elementi superflui come loghi, immagini o timbri nel tentativo di renderli più credibili.
Mail 5:
Negli ultimi tempi si sono diffusi anche tentativi di phishing con hacker che si fingono nostri contatti conosciuti, questo rende ancora più complicato riconoscere il tentativo di truffa. Spesso sono solleciti di pagamento oppure finte mail da parte del personale dell’azienda che chiede un cambio IBAN per l’accredito dello stipendio.
In questi casi si consiglia di verificare sempre l’indirizzo mittente e contattare il vero nominativo mittente tramite altri canali indipendenti - chiamate o SMS - per verificare la veridicità della comunicazione. Mai agire di fretta!
Mail 6:
Gli hacker fanno spesso leva sul grande valore delle comunicazioni, in modo da aumentare il senso di fiducia e di urgenza che ci porta ad agire senza meccanismi di difesa. È sempre bene controllare l’indirizzo mittente e la veridicità dei link inseriti nella mail!
Le email di phishing sono un pericolo reale, subdolo e sempre più difficile da individuare. Conoscere i segnali e sapere come agire può fare la differenza tra un clic innocuo e un attacco devastante.
Nel dubbio non fidarti dell’apparenza: anche l’email più "innocente" può nascondere un orrore digitale!
